Una Città per Cantare è un concorso indirizzato a tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie. È finalizzato alla realizzazione di nuove canzoni da inserire nella manifestazione denominata Festa Nazionale del Maestro che si terrà a Pesaro al Teatro Rossini. La prossima edizione si svolgerà il 19 Giugno 2019.
Gli studenti dovranno produrre in classe un elaborato originale sviluppando a scelta uno fra 3/6 temi indicati dal direttivo dell’Associazione. Gli insegnanti di riferimento invieranno copie dei manoscritti in formato pdf alla mail dell’associazione [email protected].
Tutti gli elaborati che perverranno entro la data indicata sul bando saranno letti e valutati, dai singoli membri di una commissione, secondo elementi di Originalità, Contenuto e Simpatia. La commissione potrà attribuire per ciascun elemento un valore compreso da 0 a 5. Nel complesso un elaborato potrà ottenere un massimo di 15 punti a membro della commissione. Il punteggio finale di ogni elaborato sarà la somma algebrica dei singoli punteggi di ogni membro della commissione.
Verrà stilata una classifica in base al punteggio finale. I 5/6 migliori elaborati di ogni tematica saranno inviati ad una commissione artistica composta da persone autorevoli del mondo della musica e della canzone.
Questa seconda commissione sceglierà un elaborato per ogni tematica ispirandosi dal quale verrà composta una canzone che sarà eseguita per la prima volta durante la Festa del Maestro dal coro dell’Associazione Grillo d’Oro.
I temi indicati ai ragazzi per la prima edizione del concorso, anno scolastico 2018/2019, erano Cibo, Mare, Social.
Nella seconda edizione, anno scolastico 2019/2020 i temi erano:
• Una notte di paura
• La plastica e l’ambiente
• La Luna
• Immagina di vivere nel 1943 e di avere 13 anni, immagina di essere portato contro la tua volontà in un campo di concentramento: racconta cosa accade descrivendo le tue emozioni e i tuoi sentimenti.
Purtroppo a causa della situazione sanitaria mondiale, nel 2020 la Festa Nazionale del Maestro non si è potuta svolgere. E’ questa la ragione per la quale nell’anno scolastico 2020/2021 il concorso non è stato bandito.
Nella terza edizione, quella dell’anno scolastico in corso, il tema è un solo:
La magica estate italiana del 2021: Raccontaci in maniera simpatica cosa è successo, cosa hai provato, come hai vissuto gli avvenimenti sportivi e culturali che hanno caratterizzato la stagione estiva appena trascorsa.
3^ Edizione – Anno Scolastico 2021/2022
2^ Edizione – Anno Scolastico 2019/2020
1^ Edizione – Anno Scolastico 2018/2019
I TEMI VINCITORI:
Cibo
Raffaele Baruffi – Istituto Comprensivo OLIVIERI – Pesaro
La cosa che mi fa vivere? Il cibo. La cosa che mi dà energia? Il cibo. Cosa faccio almeno 6 volte al giorno? Mangio il cibo!
Praticamente è una delle cose che mi piace di più in assoluto e il motivo è semplice, ha un sapore strepitoso.
Ci sono tanti modi per cucinarlo: al flambé, congelato, frito, lesso, crudo, caramellato, fritto e in tanti modi diversi. Ci sono anche tanti sapori: dolce, salato, amaro, aspro. C’è addirittura gente particolare che li mischia tutti! Oppure gente che giustamente preferisce non nutrirsi con altre forme di vita (la carne) e mangia solo verdure, i vegetariani oppure chi non mangia neppure le cose che fanno gli animali come il latte o le uova, i vegani.
A proposito non capisco perché i vegetariani mangiano il pesce, è sempre un essere vivente, un animale, in fine dei conti anche quella è carne e non ha senso dire: “è ma i pesci vivono sott’acqua” ma sono comunque esseri viventi!
In più c’è chi si vanta di essere vegetariano come se lo facesse per gli altri e non per se stesso facendo foto al cibo e postandole. Non ha senso! Mangio un alimento buono tipo sushi, pizza, ramen, spaghetti con le vongole o cose varie? Diciamolo a tutti giusto perché sono ap centro del mondo. E tu? Non stai mangiando cibo buoni? Guarda la mia foto su Instagram o Facebook così piangi guardando la tua pasta al pomodoro. Queste foto girano in tutto il mondo e vengono a volte viste da persone di altri paesi o culture ai quali a volte sembra un cibo assurdo perché nel loro paese mangiano cose tipiche come in Giappone possono mangiare sushi con le bacchette e vedere noi che mangiamo la pizza potrebbero addirittura denunciarci!
Ad esempio un giorno ho letto un libro sul milione di Marco Polo e una volta arrivato in Cina fece provare le forchette ai cinesi e non riuscirono minimamente ad usarle. Questo è un esempio della differenza di gusti delle diverse culture e anche delle diverse persone. Anche i gusti fra le persone sono molto differenti perché c’è a chi piace una cosa e a chi piace un’altra, c’è chi adora il dolce e c’è chi adora il salato, c’è chi adora le cose bollenti, chi le cose congelate ma tutto sommato si sa, il mondo è bello perché è vario!
Social
Andrea Baldelli – Istituto Comprensivo GALILEI – Pesaro
Come è cambiato iI mondo con i social!
È cambiata per fino mia nonna che adesso che ha uno smartphone ogni volta viene da me per chiedermi qualcosa, E allora ogni tanto le dico “nonna, artorna al telefon sa i tasti”, ma lei mi risponde “No no dopo perdo l’app di brescla, a io 100 vittorie sa la giuseppina”.
Con mia madre è peggio, lei non lo guarda tanto il telefono, ma quando lo fa è meglio non esserle vicino poiché se la disturbi ti guarda, con i suoi occhiali senza una stanghetta, come John Cena guarda il suo avversario dopo una sconfitta.
Poi mio babbo che praticamente vive nei social e per ogni minima cosa deve fare una foto. Probabilmente se fossi andato al liceo di fotografia lo avrebbero fatto subito prof,e inoltre segue ogni pagina calcistica che possa esistere, spesso commentando animatamente, ma sempre in modo “tranquillo” infatti la polizia postale lo ha ripreso solo 6 volte.
Delle persone di questo mondo la più ossessionata dai social è sicuramente mia sorella Alice, che sta ancora aspettando il premio come miglior utente di Instagram, poiché senza di lei le visite giornaliere calerebbero in modo drastico, Senza contare quelle che fa da altri telefono poiché il suo è magicamente scarico.
Mia sorella Victoria poi è una di quelle persone che i social li usa per fare cose, Come perdere tempo e impanarsi il telefono dato i troppi gruppi che ha, inoltre sempre con le stesse persone, che scrivono le stesse cose, sempre alla stessa ora.
Come se non bastasse anche il mio gatto Birba è sui social, e si chiama Birba_la_gatta_pazza_senza_barba e si fa fare set fotografici da mia sorella e poi si lecca la zampa se le piacciono o miagola se non sono di suo gradimento.
Poi ci sono io che i social li uso con moderazione, senza arrabbiarmi se qualcuno mi distrae, senza insultare nessuno, senza esserne dipendente, senza tanti gruppi e senza farmi fare set fotografici, e sapete una cosa? lo sto bene lo stesso.
Mare
Sara Righi – Istituto Comprensivo GALILEI – Pesaro
Dall’inizio dei tempi il mare ha sempre attirato l’uomo a sé.
Come fosse lui stesso un lungo canto delle sirene, lo ha indotto a raggiungerlo, conoscerlo, esplorarlo, mantenendo però la sua aria misteriosa e imprevedibile.
Già, imprevedibile, perché il mare ha la straordinaria capacità di passare dall’esserti amico all’essere minaccioso, spaventoso e temibile. Quante volte, osservando i cavalloni infrangersi violentemente sugli scogli, la mia schiena è stata percorsa da un brivido. E quante volte, al tramonto, quando l’acqua blu si tinge di rosso, mi sono persa, incantata dal suo scintillio maestoso.
È in momenti come questi che ti soffermi a pensare quanto tu sia piccolo, in confronto a tutto il resto. Un minuscolo pallino ammaliato da una distesa di azzurro infinito, che giunge fino a dove l’occhio umano si interrompe.
Il mare è il sottofondo dei pensieri, lo specchio della saggezza, la massima espressione dell’intensità.
Il mare è il riflesso del sole e della luna, lo sfondo delle emozioni, la colonna sonora della bellezza.
Il mare rappresenta tutti noi umani.
A volte ci sentiamo abbandonati, come una barca solitaria al largo. A volte, al contrario, ci sentiamo amati e circondati, come un pesciolino in mezzo al suo banco. A volte siamo aggressivi, come gli squali, a volte siamo pacifici come i delfini, e a volte ci sembra di poter volare in alto come i gabbiani.
Il mare è la pausa dalla fretta dell’esistenza moderna, un momento da cogliere all’istante per riflettere, per osservare la propria immagine specchiarsi nell’acqua e chiedersi:”Chi sono io”.
Potrei essere un pesciolino, che nuota avventuroso nel mare della vita finendo ingabbiato in una busta di plastica. Potrei essere un corallo, diventato ormai grigio per l’utilizzo di reti a strascico che hanno distrutto la sua barriera corallina, un tempo florida e variopinta. Potrei essere una sirena, che vede il suo regno crollare sotto la spinta prepotente dell’incuria umana. Potrei essere una migrante che ha perso la sua famiglia in mare, ma che non ha rinunciato a imbarcarsi alla ricerca di fortuna in Europa, rischiando la vita per trovare solo porti chiusi. Oppure potrei essere semplicemente me stessa, una ragazza come tante altre, felice di vivere accanto a una risorsa insostituibile come il mare.
In fondo, il mare piace a tutti.
Piace ai bambini, perché li diverte con le sue onde giocherellone. Piace agli adulti, perché gli riporta alla mente i ricordi della fanciullezza.
Anche per questo il mare è una ricchezza, non una discarica. È stato l’uomo, con il suo arrivo, a scombussolare tutto. Ora esistono vere e proprie isole di plastica che galleggiano qua e là per gli oceani, eppure basterebbe che ogni persona, invece che liberarsi dei propri rifiuti in mare, cercasse la maniera migliore di smaltirli, se non vogliamo ritrovarci ad un punto di non ritorno.
Non ha prezzo risvegliarsi circondati dal profumo di salsedine, non ha prezzo il sapore del mare sulla lingua e non ha prezzo la sensazione del sale sulla pelle. Non ha prezzo venire cullati dalle onde come se fossero una madre amorevole, con una ninna nanna tutta naturale come sottofondo.
Il mare è una risorsa da rispettare , perché così come dà la vita, la toglie.
Il mare unisce e divide.
Oggi, come mai prima d’ora, cono centinaia i migranti che perdono la vita inghiottiti dalle onde nella speranza di un futuro migliore.
E allora mi chiedo, perché il mare è uno solo, e la Terra è tutta a pezzetti?